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 l’arte della gioielleria
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I GIOIELLI RACCONTANO
Al giorno d’oggi l’arte moderna della gioielleria tende ad evidenziare l’originalità degli artisti, i quali anche se liberamente lavorano in base a schemi prestabiliti.Il loro lavoro non è sempre facile da classificare a causa dell’uso inconsueto di materiale e nuovi metodi di lavorazione introdotti. Acrilico, plastica, cuoio, gomma, materiale artificiale e diversi tipi di metallo, combinati insieme da sorprendenti scelte estetiche.In genere si tratta di artisti che si sono liberati da schemi e convenzioni prestabilite per cercare nuove strade e soluzioni artistiche provocanti. Molti di loro provengono dalle classiche scuole per il design e delle arti applicate e dall’Accademia delle arti orafe, una scuola che stimola agli esperimenti.Ci sono anche artisti autodidatti che puntando su materiali inusuali rompono con le tradizioni d’insegnamento riconosciute.L’autodidatta spesso proviene da un altro tipo di formazione scolastica ed ha quindi un altro approccio con la materia. E questo possiamo vederlo con Margrethe Brems, la cui ampia produzione di oggetti ornamentali è diversa da ciò che abbiamo finora visto. Il suo punto di partenza: una laurea in francese, italiano e latino, l’ha ispirata ad introdurre dei temi per l’insegnamento per i quali aveva creato degli appositi ornamenti.I suoi oggetti ornamentali ci sorprendono e i colori sono una “tavolozza”ricca di possibilità con motivi legati al mondo francese e italiano. Le idee nascono spontanee e vengono realizzate con materiali originariamente destinati ad altro uso.Sono spille da balia, mollette per i capelli, fermagli, clips, graffette, metri da sarto, carte da gioco, tappi per lo champagne, ecc.Estrapolati dal loro contesto usuale questi oggetti assumono un’altra funzione che rompe con l’uso convenzionale di questi materiali. Tecnicamente prendono rilievo con altri elementi, per esempio, con l’argento che lavorato viene saldato con anelli , fermagli o ciondoli. Questi gioielli di bigiotteria sono facili da indosssare, cosa che non sempre accade, quando gli oggetti nascono da idee sperimentali. Affinché l’oggetto non graffi il vestito o la pelle di chi l’indossa, viene montato con una collana o un fermaglio oppure con tessuti morbidi come seta, satin o cuoio leggero. Questa bigiotteria dona la sensazione , come Margrethe Brems dice, di “ une deuxième peau “. E a parte qualche eccezione ogni esemplare è unico.

C’è una connessione tra gli oggetti più semplici e familiari e il loro uso normale, ma c’è anche una relazione con le insolite combinazioni che vengono proposte in questi insoliti gioielli. Clips neri e rossi legati insieme da un semplice fiocco nero formano una collana, semplice e raffinata - insolita, come pure forcine multicolori o spille da balia unite da cordoncini in pelle.Questi “gioielli” risultano armoniosi ed estremamente gradevoli nonostante il materiale impiegato sia conosciuto per un uso diverso.Spille da balia, forcine e ditali si uniscono in stravaganti combinazioni. Inattese e semplici ma non prive di significato. L’inatteso è quando l’oggetto ornamentale viene creato da un reggicalza o da una chiusura lampo-sorprendente in un contesto funzionale.E si rimane ancora più sorpresi quando vediamo questi svariati materiali uniti a formare il gioiello di bigiotteria. Osservandoli più vicino ci si accorge della funzione originaria dei diversi materiali usati provocando qualche reazione divertita, ma che invita anche a valutazioni estetiche.

Il procedimento tecnico per la realizzazione dipende a seconda dell’oggetto che ispira e provoca l’artista.Margrethe Brems intravede e sperimenta le idee: una camera d’aria verde o nera tagliata e unita ad un guanto di gomma color rosa e insieme vengono abbinate a delle perline di vetro.Simile sorpresa suscita la cassettina con l’occorente per rattoppare la camera d’aria della bicicletta con un profilattico e perle di vetro!Si tratta di un concetto scherzoso, fatto in modo da non arrecare offesa, ma al contrario sucitare ilarità.I nomi imposti ai “ gioielli” danno adito ad una serie di associazioni che spaziano dal concreto all’astratto. Alcuni oggetti che trova per caso, se le piacciono, li conserva per poi riadoperarli.Tra questi troviamo esche rosse e verdi unite con perle bianche e nere oppure golftees colorate con perle bianche con un laccio di cuoio ed altri oggetti con cucchiaini di vari colori uniti in una collanina di metallo argentato.È evidente che diverse creazioni di Margrethe Brems hanno dei riferimenti personali. Il “ Come Together “ è tagliato da un LP dei Beatles combinato con un plettro rosso montato in una catena di metallo argentato.Altri riferimenti ci possono ricondurre al suo passato di insegnante di francese e italiano e specialmente del francese. Nel “ Le Tricolore” abbiamo una elegante combinazione di spille da balia di color blu e rosso e vetro bianco argentato.E nel “ Piccolo Principe “ invece troviamo le figurine dei personaggi principali adornate con perline bianche.”Biancaneve” composta con bottoni neri, numeri , et perline bianche e nere. E poi flaconcini, per campioni di prova , di profumo ( Chanel) assemblati con perle di vetro bianche. E poi c’è anche l’ispirazione tratta dall’arte quella vera , amata e apprezzata.Un bijou composto da cartoline postali ( riproduzioni dell’impressionismo francese) ritagliate e montate con cornici in miniatura, perline bianche e fiori di papavero di stoffa.L’ultimo della serie è “Cheese” con riprodotta “ Mona Lisa”: una collana con piccolissime bottiglie di smalto combinate con perle bianche.
È l’ispirazione senza limiti.

Øystein Hjort